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Puntate 2016
FIRENZE, A 50 ANNI DALL’ALLUVIONE
Lunedì 29 agosto, 23:30, Rai1
29-08-2016 23:30
In questa puntata di Fuori Luogo, il geologo e divulgatore Mario tozzi, ripercorre i drammatici giorni che , 50 anni fa, hanno piegato Firenze e indaga su quanto si è fatto finora , per impedire che un disastro simile si ripeta.
Sono le prime ore della mattina del 4 novembre del 1966, a Firenze piove da ore, ma nessuno sembra preoccuparsene , ieri la città è andata a dormire serena, non ci sono stati grandi allarmi e il livello dell’Arno desta più stupore che paura, ma col passare del tempo la situazione precipita.
Alle 12 e 20 il sindaco della città lancia un messaggio con un ponte radio “Fiorentini, in questo momento mi giunge la triste notizia, le acque sono arrivate in Piazza del Duomo. In alcuni quartieri l’acqua e’ arrivata al primo piano. Invito tutti alla calma. Chi ha barche, canotti, battelli affluire in Palazzo vecchio”
Questa è la cronaca delle prime ore dell'alluvione che mise in ginocchio Firenze 50 anni fa. Dopo quella del Polesine nel 1951 fu la prima alluvione che occupò per giorni la cronaca nazionale e internazionale, poteva essere un'occasione per la risistemazione complessiva del nostro territorio contro il dissesto idrogeologico. Un'occasione perduta.
Cosa abbiamo imparato dai lutti di Firenze? Come mai ancora oggi le alluvioni colpiscono in Italia più che nel resto d'Europa?
Quasi 5 secoli fa Leonardo da Vinci aveva già studiato una soluzione del problema dello straripamento dell'Arno, ma oggi si sta facendo concretamente qualcosa. Insieme a Mauro Grassi , direttore della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico di Italia Sicura, vedremo come per mettere al sicuro Firenze, lungo il corso dell’Arno a monte della città, si stanno costruendo delle casse d’espansione , dove deviare l’eccesso di acqua , in caso di piena del fiume . Un sistema che potrebbe essere applicato anche ad altri fiumi, in altre parti del paese.
Durante i giorni dell’alluvione, a Firenze, per la prima volta, si mette in moto spontaneamente una enorme catena di solidarietà , i primi ad accorrere sono i giovani che arrivano da ogni parte del mondo, per salvare l’arte italiana , patrimonio dell’umanità , per loro viene coniato il termine "angeli del fango". Da allora in ogni calamità naturale gli angeli del fango sono i protagonisti della solidarietà.
Fra gli Angeli del Fango che nel ’66 salvarono i libri della Biblioteca Nazionale di Firenze c’era anche un giovanissimo David Riondino che , insieme a Mario Tozzi , ricorderà l’esperienza di giorni.
Vedremo cosa è stato fatto fino ad oggi per restaurare i preziosi manoscritti deturpati dal fango e scopriremo che, a 50 anni di distanza, ci sono ancora dei volumi che devono essere salvati.
Andremo anche dentro la Basilica di Santa Croce per vedere il crocifisso di Cimabue, quello che , fra tutti i capolavori, Papa Paolo VI definì “la vittima più illustre dell’alluvione”
L’alluvione di Firenze è stato un evento epocale, un disastro senza precedenti che dovrebbe averci insegnato molte cose, eppure l’Italia è ancora un paese ad alto rischio idrogeologico, dalla Liguria alla Toscana, dalla Calabria al Lazio, l’elenco delle inondazioni è lunghissimo.
Anche se oggi abbiamo una capace Protezione Civile, delle previsioni del tempo più precise e una maggiore sensibilità verso la prevenzione, il cammino per mettere in sicurezza tutto il nostro paese è ancora lungo.