A Torino, presso il Centro di Produzione della RAI, c’è il Museo della Radio e della Televisione, un museo aziendale che raccoglie circa 1200 cimeli, materiali e apparati tecnico-professionali e di uso domestico. La sala che ospita il Museo è dedicata alla memoria del torinese ing. Enrico Marchesi, pioniere della radiofonia italiana e primo presidente dell’EIAR, e si trova inserita all’interno del contesto produttivo del Centro di Produzione Televisivo e Radiofonico della RAI in via Verdi. L’unicità della collezione risiede nel suo essere collezione RAI, strettamente collegata al patrimonio degli archivi e della storia aziendale, e come tale collegata alla storia sociale e all’evoluzione tecnologica del Paese. Il materiale esposto è suddiviso secondo un percorso cronologico, dal telegrafo alla TV Digitale, che mira ad evidenziare l’evoluzione delle varie aree della comunicazione (radio, TV, registrazione, telefonia) a partire dall’800 fino alla “convergenza” attualmente in atto resa possibile dalla rivoluzione digitale. Gli apparati utilizzati da Marconi per l’esperimento della “telegrafia senza fili”, il trasmettitore ad arco Poulsen con il microfono ad acqua, le radio a galena, gli antichi apparati a tubi elettronici, altoparlanti a collo di cigno, registratori audio a filo e nastro d’acciaio, il primo microfono della radiofonia italiana, televisori meccanici a disco, l‘incisore di dischi fonografici possono essere ammirati prenotando telefonicamente.