Il Capitale di Philippe Daverio

Save Italy - Il capitale di philippe daverio

  • Durata:00:30:33
  • Andato in onda:22/04/2012
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C’era una volta l’Italia. Era molto bella e molto povera: al di là della crisi attuale, ora è molto meno povera e molto meno bella. Il Capitale di Philippe Daverio, prova a immaginare un futuro in cui il Bel Paese rimanga agiato e torni ad essere bello. Ecco un esempio, un’ambientazione significativa che spiega alla perfezione il filo di questi ragionamenti: uscendo da Roma, percorrendo la Tiburtina in direzione di Tivoli, risalendo il percorso del fiume Aniene, si scopre una bella zona collinare, che un tempo era passaggio quasi obbligato per il gran tour. Un paesaggio di grande suggestione, purtroppo oggi parzialmente compromesso dall’insorgere di un’anonima e mesta periferia che ne ha ferito in maniera quasi irrimediabile l’immagine storica e naturale. Alcuni territori sono però rimasti miracolosamente incolumi: Villa Adriana, luogo ancora ricolmo di antica magia intatta, che ha commosso migliaia e migliaia di turisti dei secoli passati e dei nostri giorni; Villa d’Este, gran meraviglia sia in senso artistico sia ambientale; Villa Gregoriana, con la grande cascata e gli annessi templi della Sibilla e di Vesta. Anche fuori da queste aree storiche, sostanzialmente ancora ben protette dall’incuria e dall’indifferenza, ci sono sprazzi di territorio che appaiono incontaminati, come per esempio l’area naturale intorno al Ponte Lupo, un pezzo di agro romano rimasto intatto, con un paesaggio identico a quello che vedevano i viaggiatori dei grand tour del XVIII secolo. Uscendo da qui purtroppo finisce l’idillio e inizia la cruda realtà di oggi: basta tornare sulla strada, girare le telecamere senza “censura” ed emergono senza alcuna pietà i segni dissonanti e distorti della barbara incuranza contemporanea; basta leggere le cronache e apprendere che non lontano da questi territori si sta addirittura pensando di impiantare la futura discarica di Roma: a 700 metri in linea d’aria dalla villa di Adriano e sul compimento degli antichi acquedotti, che sono tuttora il bacino idrico di Roma moderna, nel contesto di un’area archeologica di somma importanza dove gran parte degli scavi sono ancora da compiere. Una discarica che potrebbe cancellare definitivamente il tracciato storico di questo territorio, già vilipeso da un secolo intero di piccoli interessi, incurie e disattenzioni. Nulla è ancora perduto, perché questo patrimonio è ancora salvabile se l’Italia comincia a credere per davvero al suo “capitale”. Si potrebbe ricominciare proprio da qui …

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